Andrea Borroni

Andrea Borroni

Andrea Borroni – Sous Chef – Pasha – Conversano

Nato a Milano il 5 Maggio 1994 e trasferito in Ancona all’età di 7 anni, per questioni lavorative di mio padre.

Quando avevo 1-2 anni abbiamo vissuto a Wimbledon(Londra) sempre per questioni di lavoro.

Mio padre Milanese, con madre Siciliana, e madre Bolognese.

Fino all’età di 18 anni ho praticato pallanuoto a livello agonistico.

Non ho scelto la via alberghiera inizialmente perché la mia idea era quella di seguire le orme di mio padre e mio fratello nel mondo dell’economia, della finanza, mi piacevano molto i numeri, così decisi di frequentare il liceo scientifico.

Una volta finito, però, i miei stavano divorziando, non stavamo passando un bel periodo in casa, così mio padre mi suggerì di andare a trovare un lavoretto fuori Italia, mi consigliò Londra.

All’età di 19 anni mi ritrovai a Londra a cercare qualsiasi tipo di lavoro.

Una sera andai in un Pub dove stavano due miei amici e mi proposero di lavorare in cucina. Accettai subito, mi piaceva già cucinare ma non così tanto da pensare di farlo diventare un lavoro.

Da lì in poi decisi che ciò che volevo era quello. Ringrazierò sempre il pub Ladywell Tavern e quei due ragazzi che mi spronarono in cucina quella volta.

Successivamente decisi di tornare in Italia perché mi mancava.
Iniziai a lavorare per una mensa di una scuola, fino a che non arrivò L estate e decisi di mandare un po’ di curriculum in “veri” ristoranti.

L’unico che rispose fu un ristorante a Portonovo, vicino ad Ancona, dove mi proposero di lavorare una stagione con loro. Non mi sembrò vero lavorare in una vera e propria brigata. Il ristorante si chiama “da Emilia” e diventò la mia seconda famiglia. Quando torno a casa passo sempre a salutarli. Grande punto di riferimento per la mia vita.
Dopo questa stagione vidi che in Italia per uno come me non c era troppo spazio, allora decisi di ripartire per Londra, ormai seconda casa.

A 21 anni mi ritrovo così a lavorare per un ristorante che si chiama “Skylon restaurant” di fronte al Tamigi.
Tanti pianti, tanti e sofferenze, una brigata enorme, gli chef inglesi erano molto duri con noi italiani, ma ce L feci ad ottenere una promozione velocemente.
Ero molto contento di tutte queste piccole soddisfazioni, ma ancora sentivo che mi mancava qualcosa.
Decisi di studiare cucina a Parma.

L’Alma è quell’esperienza che mi ha fatto fare il passo. Ho iniziato a capire tante cose, ho studiato tanto, volevo imparare il più possibile. Ho rinunciato a tante cose questo periodo ma alla fine i risultati sono arrivati.
A fine corso mi mandarono in stage in un tre stelle: “Piazza Duomo” ad Alba. Un posto carico di energia, passioni, contrasti e tanta tanta tecnica.

Ho cercato di darmi da fare il più possibile durante stage e così decisero di tenermi.
Sono stato a Piazza Duomo circa 3 anni dove ho visto quasi tutte le partite, coprendo anche la posizione di pasticcere.
Devo tutto a questo ristorante, alle persone che vi erano dentro, allo chef in primis, ma anche ad Antonio Zaccardi (ex sous chef) e a Vincenzo Donatiello (ex manager) che mi hanno insegnato tantissime cose.
Nel 2019 l’esperienza a Piazza Duomo finí e decisi di spostarmi verso casa, la scelta fu Uliassi.

Dovevo iniziare a marzo del 2020 ma purtroppo fummo fermati tutti dal Covid che prese il sopravvento, così una volta ripresi decisi di tornare a farmi una stagione al mio vecchio ristorante Emilia a Portonovo. Dove ho ritrovato i gusti tradizionali e tipici della cucina.

Finita la stagione, e passato un altro lockdown, decisi di seguire una delle persone che mi ha ispirato di più durante il mio percorso: Antonio Zaccardi. Chiamandolo mi disse che aveva posto per me in brigata e così decisi di partire subito per la Puglia ed andarlo a trovare al Pashà a Conversano.

Mi piaceva tantissimo quello che faceva così decisi subito di andare.

Da non sottovalutare la presenza di Angelica Giannuzzi in pasticceria, la quale tuttora mi incanta con la sua tecnica e dessert da paura.