Josko Gravner

Josko Gravner

Gravner Vini - Gorizia

 

Joško Gravner (Gravner vini, Oslavia – Gorizia)

“Il profeta del Protestantesimo del vino si chiama Josko Gravner e un giorno dal Collio goriziano partì per il Caucaso. Scoprì che in Georgia crescono centinaia di varietà autoctone, molte a bacca bianca, e che è da 5mila anni che si vinifica in recipienti di terracotta interrati fino al collo, un processo di ritrovata osmosi naturale tra terra e uva ma soprattutto «un espediente – ama raccontare -, che rispetta totalmente gli eco-equilibri perché non richiede filtrazioni, chiarifiche, lieviti artificiali, enzimi o trucioli. Solo un po’ di zolfo, ma quello sono 2mila anni, dall’epoca romana, che lo usiamo. Nessuno scandalo». Nel suo quartier generale di Oslavia ha realizzato un’anforaia sotterranea con decine di recipienti caucasici. Un sancta sanctorum di grande effetto”, così Josko Gravner raccontato nelle pagine di Identità golose da Gabriele Zanatta. Il metodo Gravner prevede che a seguito della diraspatura e pigiatura, le uve vengano calate nelle anfore con le bucce. Dopo lunghe macerazioni di durata variabile, in genere 6-7 mesi, il vino passa in botti grandi di legno di Garbellotto per circa 3 anni. In tutto, 48 mesi, «il tempo che ci vuole per fare un adulto». Più che un vignaiolo, un profeta del vino naturale ante litteram, ma del tutto scevro da una visione manichea.

 

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